La Diagnosi Energetica è un obbligo per le grandi imprese e le imprese energivore ed è così ormai dal luglio 2014, con l’introduzione del D.lgs 102/2014. I soggetti obbligati sono chiamati al monitoraggio dei carichi definiti dalle linee guida di ENEA ed a presentare una Diagnosi entro dicembre 2023, utilizzando come riferimento i dati acquisiti durante il 2022. Con la pubblicazione del D.lgs 73/2020 vengono introdotti alcuni aggiornamenti, tra cui l’obbligo per le imprese energivore di eseguire entro il 2023 almeno un intervento di efficienza tra quelli proposti nel 2019. Gli obiettivi della Diagnosi sono molteplici; quello principale è sicuramente di investigare la situazione dello stabilimento produttivo, sensibilizzare l’azienda sui consumi ed avviare percorsi di efficienza energetica e sostenibilità. Per questa ragione, anche le aziende che non fossero obbligate per legge a portare a termine una diagnosi energetica, potrebbero trarne grande vantaggio e sfruttarla come un’opportunità di miglioramento. Le aziende quindi non dovrebbero limitarsi esclusivamente a rispettare l’obbligo nazionale utilizzando un approccio passivo, ma possono sfruttare l’audit come un’occasione per realizzare interventi di efficienza energetica all’interno dell’azienda, con il vantaggio di ottenere: – una “fotografia” dell’azienda dal punto di vista energetico in grado di farsi trovare pronti a sfruttare nel miglior modo possibile i numerosi incentivi che riguardano questo settore tra i quali il PNRR, i crediti d’imposta, i POR-FESR, i Certificati Bianchi, il Conto Termico, l’Ecobonus, ecc…. – la lista dei principali interventi di miglioramento sotto il profilo costi-benefici – una riduzione della spesa energetica grazie all’autoproduzione di energia con impianti da fonte rinnovabile ed agli interventi di efficientamento energetico – la possibilità di ottenere gli sgravi sulle imposte previsti per le aziende energivore e gasivore e di partecipare a varie forme di finanziamento per le quali viene chiesto di essere in possesso di un audit energetico – una maggiore competitività aziendale nel proprio mercato di riferimento – un aumento della sostenibilità ambientale e dell’immagine green del proprio marchio I punti su cui di basa il percorso di Diagnosi Energetica variano a seconda del livello di maturità di ogni utente, ma quelli fondamentali, validi a ogni punto del percorso sono: • La spesa energetica: verificando se ci possano essere sul mercato dei contratti di fornitura più convenienti per il cliente finale e verificando anche la correttezza delle fatture emesse dai fornitori • La verifica costante delle prestazioni energetiche per evidenziare eventuali anomalie di funzionamento dei macchinari e verificare se le performance registrate sono differenti da quelle scelte • Analisi degli interventi di efficientamento energetico per individuare con un dettaglio maggiore la fattibilità di un intervento, coinvolgendo fornitori tecnologici con cui solitamente si realizzano delle vere e proprie gare di fornitura È come sempre fondamentale rivolgersi a partner esperti che conoscano molto bene l’importanza di un percorso di continuo miglioramento, attraverso percorsi di efficienza energetica e che possano supportare le aziende, a mantenere alti i propri standard di sostenibilità. Le aziende interessate possono prendere contatti operativi con la segreteria della Sezione Energia che coordinerà le attività di consulenza unitamente alle aziende associate che si occupano di efficienza energetica e sviluppo di Diagnosi Energetiche, fin dall’introduzione dell’obbligo nel 2014, con la garanzia di utilizzo di procedure standardizzate ed efficaci per offrire il supporto necessario ai progetti di efficienza.

      fonte Confindustria Chieti Pescara https://confindustriachpe.it/energia-notizie/15-energia/14280-diagnosi-energetica-2023-obbligo-o-opportunita