Addio caldaie a gas? Possibile stop dal 2029

Dopo l’approvazione in Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo della direttiva UE sulle “case green”, per aumentare le prestazioni energetiche degli immobili fino ad arrivare a una classe E entro il 2030, gli Stati membri dovranno trovare delle strategie per adeguarsi al raggiungimento dell’obiettivo qualora il testo dovesse arrivare all’approvazione in Assemblea plenaria e alla sua stesura definitiva. 

Considerando anche il piano RepowerEu, varato dalla Commissione UE nel maggio del 2022, con l’obiettivo di svincolare gli Stati dell’Unione dalla dipendenza delle forniture di metano russo, si fa sempre più strada l’ipotesi di abbandonare definitivamente le caldaie a gas. 

Oltre il 19% delle emissioni climalteranti e il 60 % delle polveri sottili nelle aree urbane sono causate dal riscaldamento delle abitazioni, motivo principale per cui già nel 2024 dovrebbe arrivare la sospensione degli incentivi per l’acquisto di caldaie a gas. Tra il 2025 e il 2026 è probabile l’attuazione del divieto di installare caldaie a combustibile fossile per le nuove costruzioni o per gli immobili sottoposti a ristrutturazione e il loro declassamento nelle etichette di performance energetica. L’iter si concluderebbe nel 2029 con lo stop definitivo alla vendita sul mercato di questo tipo di tecnologia. 

Qualora si arrivasse davvero a congedare le caldaie a gas in maniera definitiva quali potrebbero essere le soluzioni alternative? Fortunatamente ci sono diverse possibilità. Le pompe di calore elettriche aria-acqua ad alta temperatura sono l’alternativa che viene più spinta per rendere le nostre abitazioni “green”. È una tecnologia che non prevede combustione e utilizza energia elettrica, che se è di provenienza rinnovabile, non comporta alcuna conseguenza sull’ambiente. Il rendimento è più elevato rispetto ai sistemi di riscaldamento a fonti fossili perché l’energia termica restituita dalla pompa di calore è maggiore dell’energia elettrica consumata per alimentare la macchina. Un’altra strada percorribile potrebbe essere quella di favorire il funzionamento delle caldaie con un’alimentazione a base di miscele formulate con quote sempre più elevate di idrogeno e/o biogas, combustibili rinnovabili, il cui sviluppo tecnologico è già a un punto avanzato. Un’altra opzione, valida soprattutto in una fase di transizione, è quella del sistema ibrido che riunisce in un unico impianto di riscaldamento una pompa di calore e una tradizionale caldaia a gas. La pompa di calore viene dimensionata sulla temperatura media esterna della zona climatica di riferimento e la caldaia entrerà in funzione solo in caso di freddo intenso. 

La valutazione su quale tecnologia scegliere per generare calore nella propria abitazione deve essere eseguita con una progettazione attenta e competente per giungere a una scelta efficace ed efficiente. Ad oggi non abbiamo la certezza che le caldaie a gas saranno davvero vietate, né sappiamo quali saranno le tempistiche, ma la possibilità che ciò accada esiste. L’Europa è fortemente orientata alla produzione di energia “pulita” e gli Stati membri dovranno adeguarsi a quelle che saranno le disposizioni che verranno emanate. Tutti, nel nostro piccolo, saremo chiamati a far parte di un processo che porterà a cambiamenti volti a una maggiore attenzione all’ambiente e al benessere del genere umano. Non resta che aspettare e vedere cosa succederà, l’importante è non farsi trovare impreparati.

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